giovedì 28 maggio 2009
mercoledì 20 maggio 2009
Potrei tornare a votarli...
Continiuamo a discutere con questi cialtroni legittimando, automaticamente, le loro posizioni. Ci prostriamo in estenuanti dibattiti nei quali sembra che le loro posizioni siano "normali", "plausibili", "ricevibili"... forse non è così.
Forse dobbiam smettere di discutere...
Favvanculo...
martedì 19 maggio 2009
lunedì 18 maggio 2009
Tornando a bomba....
Sono anni che assistiamo alla fiera del "Tanto sono tutti uguali". Sono anni che cercano di farci credere che nazismo, comunismo, fascismo ed altre dittature sono uguali basandosi su una idiota contabilità dei morti.
L'equazione assurda è fondata su un presupposto fin troppo facile da smontare, quello per il quale tutte queste ideologie hanno portato alla morte di milioni di persone. Ad esser ancor più precisi si dice che il comunismo sarebbe il male peggiore perché ha mandato a morte un numero maggiore di persone.
Il retropensiero di questi pseudo-storici è fin troppo leggibile e altrettanto allarmante. Si cerca di ragionare in termini di un "mal comune" per il quale lo sdoganamento dei fascismi sarebbe possibile in virtù del fatto che, tanto, "lo hanno fatto tutti". Sarebbe inutile una damnatio eterna per le dittature nazionaliste che hanno condotto l'Europa al massacro. Anzi, in fin dei conti i morti dei fascismi sarebbero anche pochini rispetto a quelli del comunismo. Insomma, accomunare tutte le dittature, per legittimare il ritorno dei fascisti al potere.
Eppure, secondo me, ci sono tre punti imprescindibili:
- Per il nazismo l'eliminazione fisica di interi gruppi umani (ebrei in primis, ma anche rom, polacchi, slavi, omosessuali, handicappati, oppositori politici, ecc.) non è la diretta conseguenza di un rovesciamento del potere costituito, ma l'obiettivo dichiarato e chiaro della gestione del potere. Per tutte le dittature, comunismo compreso, la morte degli oppositori, veri o presunti, è conseguenza dell'esercizio del potere in una forma diversa rispetto al passato. Si pensi a quello che accadde negli anni del terrore della Rivoluzione Francese, oppure a quello che è accaduto per tutto il ventesimo secolo in sud america. In ogni caso la conseguenza della presa di potere è l'eliminazione degli oppositori. Il nazismo, invece, nasce col culto della morte, celebrata in mille riti e mille situazioni diverse, punto di partenza per l'educazione dei quadri di partito e delle SS: una morte dichiarata, punto di partenza dell'azione politica, presunta catarsi del mondo, obiettivo principe, se non unico della presa del potere. Morte giustificata, glorificata, portata al livello di ingegnerizzazione massimo e di massima efficienza, esercitata con metodo e spirito di abnegazione.
- Come conseguenza del primo punto, il soggetto obiettivo di sterminio da parte dell'ideologia nazista non ha nessuna possibilità di scampo, non c'è nessuna pietà. Mentre nei normali meccanismi dittatoriali è possibile in qualche modo sfuggire alla morte, è possibile anche ritagliarsi uno spazio di ignavia, di indifferenza, di disimpegno dalle questioni politiche che assicuri la sopravvivenza, il nazismo non lascia scampo, perché è la nascita, la presunta razza, ad essere il discrimine della vita e della morte. Se si nasce ebrei non c'è redenzione, il lagher, il gas, il forno sono la partitura mortifera del soggetto stabilita dai secoli e per i secoli valida.
- L'Europa occidentale, quella nella quale siamo nati e cresciuti, ha subito il nazismo e il fascismo, non il comunismo. Potrà sembrare questione di lana caprina, ma non lo è affatto. In occidente le costituzioni repubblicane, quella italiana compresa, sono nate come risposta/reazione alla barbarie nazifascista: da qualunque partito siano state scritte, cristiano, socialdemocratico, socialista o comunista, le nostre costituzioni hanno attribuito diritti in risposta alla sottrazione che era stata imposta dai fascismi, sono state estese libertà proprio nei comportamenti vietati da essi. Più in generale, i costituenti dell'Europa occidentale hanno avuto chiarissima, in virtù di quanto fatto da Hitler e Mussolini, quale era la conseguenza della soppressione delle libertà, dei diritti, delle garanzie costituzionali. Hanno sperimentato sulla propria pelle cosa vuol dire uno stato non democratico. E proprio in virtù di questo hanno disegnato architetture costituzionali aperte, democratiche, inclusive, protettive delle fasce più deboli.
Su quest'ultimo punto mi piace fare l'ultima metafora. In medicina si contempla tutto tranne che il trapianto di cervello. Si può sostituire tutto tranne che il centro nevralgico della personalità del soggetto. Snaturare le nostre costituzioni e riscriverle in senso fascista, come si sta cercando di fare in Italia, non vuol dire creare una nuova forma costituzionale, ma, molto più semplicemente, trapiantare il cervello al paese, snaturarlo completamente, eliminare il presupposto della sua legittima sovranità. Per assurdo, se tali cambiamenti venissero portati a termine, il popolo sarebbe legittimato alla guerra civile, proprio perché la costituzione non avrebbe più la base sulla quale si fonda, la sua legittimità appunto, e di conseguenza, nessun governante sarebbe autorizzato a governare.
venerdì 15 maggio 2009
giovedì 14 maggio 2009
C'è qualcosa nell'aria stasera
L'orrore è lancinante. I polmoni smettono di respirare per lunghi secondi, di fronte al tappeto di svastiche e di idioti che percorre il nostro continente.
Una piccola rassegna stampa per tenere alta la guardia:
L'aria d'Ungheria
Russia, aumentano gli episodi di razzismo: 23 morti dall'inizio dell'anno
Aggressione neonazista all’Università di Novi Sad
Europa, dove il comunismo è morto ma fascismo e nazismo godono di ottima salute
Internazionale Neonazista
Neo-Nazi rampage triggers alarm in Berlin
Dresda - 13-14 febbraio 2009 - No Pasarán!
Oggi non è un giorno qualunque per Dresda e i suoi abitanti
Non gli basta mai... a questi vampiri della storia il sangue non basta mai.
giovedì 7 maggio 2009
A proposito
Al San Paolo come alla Diaz
http://it.peacereporter.net/videogallery/video/11950
(avessi saputo, avrei embeddato)
Burocrazie assassine
Prima, in occidente, era sufficiente l'autorità del Re: quando nel 1162 Federico Barbarossa decise che si era annoiato della resistenza dei comuni lombardi non ebbe bisogno di nessuna scusa, chiamò i lodigiani, li radunò intorno a Milano e la smontò mattone per mattone, tegola per tegola, pietra per pietra. Non ne rimase nulla. Non c'era stato bisogno di leggi e leggiucole per convincere i lodigiani, visto che nel 1110 i milanesi avevano fatto altrettanto (oggi non si sa nemmeno dove fossero le mura antiche) e costretto i lodigiani, in perpetuo, a ricostruire la città altrove.
Dopo la rivoluzione non è stata più la stessa cosa. Ogni atto di imperio, anche il più tremendo, ha dovuto trovare giustificazione. Prima occorre convincere l'opinione pubblica, formalmente detentrice del potere, che gli atti che si stanno per compiere sono legittimi. Hitler martellò i mezzi di comunicazione con le peggiori nefandezze sugli ebrei, prima di iniziare la persecuzione vera e propria. E un capitolo a parte andrebbe scritto sull'eterno dubbio se la manipolazione crei "la pancia della gente" o se ne sia la conseguenza.
Successivamente si passa alla burocrazia. Per anni, quando già i camini fumavano in tutta l'Europa orientale, il regime nazista continuò a far figurare operazioni di sanità pubblica, campi di lavoro, interventi per la sicurezza nazionale al posto di confessare che si stava lavorando alacremente al massacro. Per certi versi la spersonalizzazione burocratica delle pratiche di morte serviva a rincuorare notevolmente i soldati semplici del massacro, perchè un conto è svegliarsi al mattino e dirsi che si va "ad uccidere esseri umani", un conto invece è rassicurarsi dicendo "vado a fare un lavoro di pubblica sanità" (come un semplice infermiere).
Ma la cosa notevolmente più interessante è che nemmeno la più idiota delle ideologie, in assoluto il punto più basso raggiunto dall'essere umano, abbia avuto il coraggio di scalfire formalmente la patina normativa derivante dal Codice Civile. L'habeas corpus continuava formalmente a valere, come, in Italia, continuava a valere lo Staturo.
E' sostanzialmente inutile, quindi, cercare di leggere nelle carte il punto esatto in cui si una democrazia si trasforma in dittatura. La sua appartenenza al consesso delle nazioni civili gli impedisce di metterlo nero su bianco. Si può solo, velatamente, aggrapparsi alla "forza maggiore" per far passare una serie di leggine, appoggiate le une alle altre fino a raggiungere il grado della persecuzione.
Già qualche anno fa, a Milano, uscì una legge che imponeva che i Call Center, quelli per chiamare all'estero, dovessero avere le cabine di un metro per un metro di larghezza, servizi igienici di un certo tipo e rispettare alcune normative particolari. Formalmente niente di male. Se non che gli unici che gestiscono Call Center sono stranieri e che le norme imposte sono assurde, perchè mettono fuori legge il 99% degli esercizi (per chiarezza, la cabina telefonica Telecom misura 70cm x 70 cm). Questa è, chiaramente, una legge raziale.
Qualche giorno fa è uscita la legge anti Kebab. E visto che a Milano gli unici esercizi all'aria aperta sono rimasti quelli degli stranieri... la legge è evidentemente raziale (sarebbe come se in America facessero una legge che impedisce di fare il soffritto con la cipolla; formalmente sarebbe una legge contro il cattivo odore: in realtà sarebbe una legge contro gli Italiani, perchè sono loro a fare il sugo, non i francesi).
Poi si fa il pacchetto sicurezza, e si impongono normative agli immigrati che non li discriminano direttamente, ma che, concretamente, eliminano del tutto il diritto di asilo e gli rendono la vita impossibile. Addirittura li riimpatriano verso paesi dove non si rispettano i diritti umani.
Si tratta ovviamente di una legge raziale, anzi multiraziale, perchè si applica a tutti tranne che agli italiani.
Oggi pomeriggio è arrivata anche l'intelligente trovata del deputato leghista che vuole carrozze in metro solo per i milanesi. Tra un po' arriverà anche quella di fare carrozze piombate per il rimpatrio degli immigrati.
Ovviamente la domanda successiva è: davvero possiamo aspettare che scrivano una norma dove si dice "L'Italia è diventata una dittatura"? Secondo me non la scriveranno mai, ma fa lo stesso.