Orsogna (CH), 17 Gennaio 1861
Ed ecco nella mattina del 4 (4 gennaio 1861 N.d.R.) Mecola alla testa di un'orda di briganti entrare trionfante in Orsogna, incontrato da quei quattro galantuomini detti sopra, dal clero portante le statue di S. Nicola e della Vergine, preceduto dalla banda musicale e tutto ciò nel fine di imporre rispetto a quei malfattori, ed ammansirne il furore (...). La colonna del Mecola poteva dirsi davvero un'orda calamitosa. Un centinaio di uomini armati di fucili. Meglio che duecento armati di pistole, di pugnali, di spiedi, di ronche, di scuri, di falci, e falcioni da fieno, e financo di bastoni e grosse pertiche con ferri acuti alla punta. Tutti luridi, laceri e scalzi, tutti ceffi da forca con le armi impugnate correvano minacciosi come in città presa d'assalto. Ma ciò che faceva venire i brividi per le ossa era un'incomposta turba di donnacce armate anch'esse e fornite di sacchi, triste e scoraggiante indizio di imminente saccheggio (...).
Da S.A.S.L. Corte d'Assise di Lanciano, Cospirazioni, b. 255/186, Voll. VII-VIII Carte sui gravissimi fatti eccessi reazionari politici e di brigantaggio avvenuti in Orsogna nei primi di gennaio 1861, a carico di Nunziato di Mecola, e molti altri detenuti, e assenti in Orsogna lì 17 Gennaio 1861, p. 7
Citato in Fulvio D'Amore, Viva Francesco II Morte a Vittorio Emanuele! Insorgenze popolari e briganti in Abruzzo, Lazio e Molise durante la conquista del Sud 1860 - 1861, ed. Controcorrente, 2004, Napoli